In questo periodo non facile di crisi e stagnazione, può essere importante riuscire ad ottenere un finanziamento, per poter dar nuova linfa alle proprie idee imprenditoriali o semplicemente per necessità. Per ottenerli, però, sono necessari una serie di requisiti che devono essere presentati. Parliamo in questo caso, in via generale, dei requisiti che una banca o un istituto di credito ritiene indispensabili per poter concedere il finanziamento.
Qui illustreremo quelle che sono le condizioni di base normalmente richieste, tenendo però sempre presente che ogni banca fa le proprie valutazioni e può agire in modo differente dalle altre. Spesso, infatti, gli istituti di credito vogliono soddisfare una serie di requisiti che ritengono validi per ragioni interne e possono decidere anche in base a questi ultimi se concedere o meno un finanziamento.
La condizione generale uguale per tutti è: la banca presta del denaro a chi offre le migliori garanzie di poterlo restituire a distanza di tempo. Questa condizione è stata a volte considerata piuttosto alla leggera nel passato, provocando non pochi problemi, dunque attualmente la valutazione di tali “garanzie” è diventata più restrittiva.
In via generale, viene fatta una distinzione a seconda delle categorie.
Per i lavoratori dipendenti, i requisiti richiesti sono: avere un lavoro a tempo indeterminato da almeno sei mesi (12 mesi per alcuni istituti di credito), aver ricevuto il pagamento delle ultime tre buste paga, presentazione di regolare modello CUD e di documenti di identità. Per chi lavora in proprio, invece, è indispensabile l’esibizione del bilancio di esercizio, per verificare la solidità aziendale.
Esistono poi dei finanziamenti a fondo perduto (quindi almeno in parte non ne è richiesta la restituzione) o a fondo agevolato (con tassi di interesse particolarmente bassi) che possono essere richiesti per favorire la nascita di nuove imprese o comunque di attività commerciali, erogati dall’ente statale.
Questi finanziamenti statali non sono concessi ugualmente in tutta Italia o a tutti i soggetti, ma bisogna soddisfare alcuni requisiti, quali: far parte delle categorie di soggetti agevolate (disoccupati, giovani maggiorenni under 36, donne, chi voglia aprire attività in franchising, non già dotati di Partita Iva). In più, bisogna avere la residenza da almeno sei mesi nelle regioni che ne beneficiano, vale a dire Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, e alcuni comuni scelti in altre regioni.
Anche in questo caso, le condizioni generali possono richiedere delle restrizioni a seconda del tipo di attività che si vuole cominciare ed è quindi opportuno informarsi dettagliatamente presso gli enti interessati dall’erogazione del finanziamento. Questo speciale finanziamento statale può essere richiesto per aprire attività in franchising, per studi professionali in autonomia, per negozi commerciali, per bar e ristoranti e sarà pari a massimo 26000 euro per i lavoratori autonomi e a non oltre 130000 euro per la microimpresa.
Esiste poi la formula dei prestiti personali: il vantaggio del finanziamento personale agevolato per i giovani è anche quello di non richiedere come prerequisito ai giovani di avere un lavoro a tempo indeterminato. Infatti, è sufficiente aver lavorato con qualunque contratto almeno per 18 medi nei due anni precedenti la richiesta di finanziamento. In questo caso il prestito non supera la durata di cinque anni con importo solitamente compreso tra 2000 e 15000 euro.