La mancanza di liquidità e la sempre più pressante crisi economica scoraggiano i potenziali imprenditori dall’avviare una nuova attività commerciale. Spesso, inoltre, la nascita di nuove attività si scontra sulla difficoltà con cui i privati riescono ad accedere a finanziamenti per ottenere capitale da investire nel nuovo progetto. La buona notizia è che i nuovi potenziali imprenditori hanno dalla loro parte un’ottima soluzione per risolvere il problema derivante dalla mancanza di liquidità. Una risposta a queste problematiche, infatti, arriva da Sviluppo Italia (oggi conosciuta con il nome di “Invitalia“).
Sviluppo Italia (oggi “Invitalia”) è nata nel 1999 per gestire le risorse e valorizzare le potenzialità economiche di ogni singola zona d’Italia. Lo scopo di Sviluppo Italia è fare in modo che le piccole e nuove imprese italiane crescano ed entrino a far parte del tessuto economico e sociale.
Nel 2002, inoltre sono nate 17 Società Regionali facenti capo a Sviluppo Italia mentre nel 2003 la società ha dato avvio all’attività di “attrazione degli investimenti”.
Gli obiettivi di Sviluppo Italia (oggi “Invitalia”) sono, essenzialmente, tre:
– accrescere e favorire gli investimenti provenienti dall’estera in ottica di sviluppo del sistema produttivo nazionale;
– favorire lo sviluppo della competitività delle imprese italiane;
– promuovere la competitività delle imprese nei singoli territori.
I finanziamenti di Sviluppo Italia (“Invitalia”): requisiti
Tutti i prestiti erogati dalla suddetta società prevedono che il richiedente sia una persona fisica che voglia avviare una ditta individuale oppure una società. E’ necessario che la persona fisica sia non occupata, che abbia raggiunto la maggiore età e che abbia la residenza in Italia alla data del 1° gennaio 2000 oppure da almeno sei mesi dalla data in cui ha presentato la domanda.
Di contro, sono esclusi da tutti i finanziamenti erogati da Sviluppo Italia le persone giuridiche che hanno un rapporto di lavoro dipendente, i liberi professionisti, i lavoratori a progetto, i titolari di Partita Iva, i coadiutori, gli imprenditori e i loro familiari.
Per quanto riguarda le attività per le quali Sviluppo Italia può erogare un finanziamento, esse riguardano: progetti relativi alla produzione di beni o servizi oppure progetti con cui il richiedente intenda apportare sviluppo nel commercio. Sono escluse dai finanziamenti di Sviluppo Italia la produzione di prodotti agricoli, la pesca e l’acquacoltura.
In particolare, Sviluppo Italia può erogare finanziamenti per tre tipi di iniziative:
1) lavoro autonomo (in forma di ditta individuale): il capitale erogabile non può essere superiore a € 25.823;
2) Microimpresa (in forma di società): il capitale erogabile non può essere superiore a € 129.114;
3) Franchising (in forma di ditta individuale o di società): tale attività deve essere tassativamente realizzata con Franchisor accreditati con Sviluppo Italia.
Finanziamenti Sviluppo Italia a fondo perduto
E’ importante sottolineare che i finanziamenti Sviluppo Italia possono essere erogati sia per attività di gestione che per attività di investimento. In particolare:
– per gli investimenti: la società eroga sia un finanziamento a fondo perduto che uno agevolato. In questo caso, comunque, esso non può superare i 15.494 euro.
– per la gestione: Sviluppo Italia eroga un prestito a fondo perduto ma solo relativamente alle spese da sostenersi nel corso del primo anno di attività.
Il tasso di interesse di tali contributi corrisponde al 30% del tasso vigente alla data di stipula del contratto di finanziamento. Il capitale finanziato può essere restituito in un massimo di sette anni attraverso il pagamento di rate trimestrali posticipate.
E’ importante, inoltre, definire quali sono le spese di gestione e di investimento oggetto di finanziamento Sviluppo Italia.
– spese di investimento: sono finanziabili quelle sostenute per l’acquisto di attrezzature, macchinari,ristrutturazione di immobili (entro il limite massimo del 10% del valore degli investimenti), impianti e allacciamenti, beni immateriali a utilità pluriennale;
– spese di gestione: sono finanziabili quelle sostenute per l’acquisto di materiale di consumo, prestazioni di garanzie assicurative sui beni finanziati, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, oneri finanziari (con l’esclusione degli interessi del mutuo agevolato), prestazione di servizi.